L'OMS sul fronte dell'influenza aviaria: vaccini pronti in 4-6 mesi se necessario
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’OMS sul fronte dell’influenza aviaria: vaccini pronti in 4-6 mesi se necessario

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L’OMS ha aggiornato sulle misure di preparazione per l’influenza aviaria, con capacità di produzione di vaccini rapidi e sicurezza confermata.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente fornito aggiornamenti riguardanti la situazione dell’influenza aviaria H5N1, sottolineando come, al momento, non sia necessario avviare una produzione massiva di vaccini. Tuttavia, l’infrastruttura esistente permetterebbe di produrre tra 4 e 8 miliardi di dosi annuali in caso di pandemia. Con i primi vaccini disponibili già entro 4-6 mesi dalla decisione di iniziare la produzione.

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L’attuale situazione e le capacità di risposta

Maria Van Kerkhove, esperta di prevenzione epidemica presso l’OMS, ha chiarito che attualmente non siamo di fronte a una emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC). Nonostante ciò, l’OMS dispone di una “pipeline” di candidati virus vaccinali (CVV) pronti ad essere utilizzati se la situazione dovesse aggravarsi. Questo sistema di preparazione, noto come Pandemic Influenza Preparedness (PIP) Framework, è stato istituito nel 2011 e comprende anche nuove piattaforme vaccinali come quelle a mRNA e vettori virali. Ancora in attesa di autorizzazione per i vaccini antinfluenzali.

Misure di sicurezza per alimenti e derivati negli USA

A seguito dell’epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità negli USA, la Food and Drug Administration (FDA) ha intensificato i controlli su latte e derivati. Recentemente, è stato confermato che la pastorizzazione elimina efficacemente i virus HPAI di tipo A(H5) e A(H7), assicurando così la sicurezza dei prodotti lattiero-caseari. L’indagine nazionale ha esaminato 297 campioni, confermando l’assenza di virus vivi e infettivi, con una rassicurazione ulteriore per i consumatori riguardo la sicurezza del latte commerciale, compresi latte in polvere e derivati utilizzati nell’alimentazione infantile.

Abbiamo bisogno di una sorveglianza più forte negli animali e negli esseri umani“, afferma Van Kerkhove, indicando anche l’importanza della condivisione rapida dei dati di sorveglianza e sequenziamento genetico per valutare il rischio. È essenziale seguire le linee guida sui dispositivi di protezione individuale e adottare buone abitudini di sicurezza alimentare. Come il consumo di latte e prodotti a base di latte pastorizzati. Come riportato da adnkronos.com

Sebbene l’attuale rischio globale presentato da A/H5N1 sia valutato come basso, l’OMS continua a monitorare la situazione e a rafforzare le misure di preparazione e risposta. “Non siamo in una situazione di emergenza pandemica“, conclude Van Kerkhove, ma l’organizzazione è pronta ad agire rapidamente se la situazione dovesse cambiare.

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ultimo aggiornamento: 6 Maggio 2024 19:19

Smentita ufficiale di Valentino Valentini per il caso di divulgazione foto

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